Perché una medicina
complessa, sistemica ed ecologica?
I Servizi Sanitari dei paesi occidentali
sono a rischio di implosione. L'invecchiamento della popolazione con il carico
di patologia cronica che comporta comorbosità e altissimi costi gestionali, lo
sviluppo della tecnologia medica e dell'informatica applicata, la multietnia,
un nuovo concetto di salute sono problematiche che impongono una rivisitazione
dei modelli di pensiero, di paradigma da cui poi progettare la medicina e
l'assistenza sanitaria. non ci possiamo più permettere sprechi di risorse
economiche, risorse umane e tanti altri sprechi che derivano da un procedere a
compartimenti stagno, ognuno per la propria strada curando un paziente come se
fosse un'isola senza contatti con il proprio ambiente, la propria socialità e
psichicità. Ecco che pertanto dovranno essere riprogettati i modelli del
prendersi cura sia nel territorio che nell'ospedale. Quali sono al momento le
risposte che vediamo: cronic care model
nel territorio con la nascita delle Case della Salute e delle Unità di Cure
Primarie. Ospedali progettati sull'intensità di cura, ma questi saranno solo
dei contenitori molto approssimativi se prima non verrà fatto un salto di
metodo, un salto epistemologico, e per fare questo, siamo di fatto obbligati a
ragionare in termini di complessità, di sistema e vedremo perché anche in
termini ecologici.
Mi sia permesso di poter
allargare il panorama della riflessione, superando per il momento l'orizzonte
medico e sanitario per ragionare in termini più ampi e più planetari.
Il periodo storico che
stiamo vivendo sta sperimentando una crisi profonda. Il nostro pianeta è messo
in situazione critica da quelli che sono i problemi cruciali, ne elenco
qualcuno: inquinamento dell'ambiente, l'approvvigionamento dell'energia, la migrazione
biblica dei popoli che però seguitano ad essere studiati separatamente e non si
prova a vederli come problemi sistemici, interconnessi e interdipendenti e
questo perché? Come hanno ben evidenziato
Capra e Luisi nel poderoso "Vita e
Natura una visione sistemica "
questo dipende" soprattutto da una
crisi di percezione, una percezione della realtà oramai obsoleta ed inadeguata.
Si deve pertanto cambiare percezione e infatti l'avanguardia della scienza
contemporanea non vede più l'universo come una macchina composta da tanti
componenti......ma una rete di configurazioni di relazioni inseparabili...La
concezione del corpo umano come macchina e della mente, come entità separata
viene rimpiazzata da un'altra idea che non vede solo il cervello, ma anche il
sistema immunitario, i tessuti e persino ogni cellula come un sistema cognitivo
vivente".
Una concezione
pertanto complessa nell'accezione
etimologica ( da complector) che vuol
dire legata, che unisce, congiunge.
Allo stesso tempo anche sistemica in quanto studia le
relazioni, le configurazioni e i contesti, ma allo stesso tempo anche ecologica.
Anche qui per capire bene dobbiamo rifarci al
significato originario della parola ecologia che è la scienza che studia le
relazioni fra gli organismi e l'ambiente a 360 gradi: relazioni fra organismi
della stessa specie, di diverse specie, con l'ambiente. Ecologica però nel senso di ecologia profonda come l'ha delineata per primo il filosofo ed
alpinista norvegese Arne Naess che distinse
un'ecologia superficiale: un'ecologia che prevede al centro l'essere umano che
manipola la natura a suo uso e consumo e
pertanto deve quasi inventare una scienza per la limitazione dei danni. L'ecologia
profonda, invece, prevede la natura come obiettivo in quanto tutti gli esseri
sono "sfaccettature di una singola
realtà in svolgimento e nessuna specie vivente può beneficiare maggiormente del
particolare diritto di vivere e riprodursi più di qualsiasi altre specie".
Questo concetto rimanda ovviamente anche ad una dimensione spirituale e quasi
metafisica che però, non mi interessa approfondire in questa occasione. Quello
che mi interessa enfatizzare, invece, sono soprattutto le conseguenze pratiche
ed operative che derivano da questo cambiamento di paradigma che colloca l'uomo
all'interno della natura affermando una empatia relazionale, non più quindi una
gerarchia verticale, ma una rete che tende a spingere verso una autorealizzazione
e autoconsapevolezza.....in pratica ad un empowerment,
ed è questo il vero concetto del prendersi cura in un'ottica di medicina
moderna.
Ecco quindi il senso per
noi degli attributi: complessa, sistemica e ecologica della medicina
Mi piace concludere questa
mia breve introduzione richiamando alla memoria il primo scritto sistemico e
ecologico della letteratura italiana. E ‘una poesia e allo stesso tempo una
preghiera che è una lode a Dio, un inno
alla vita e a tutta la natura.
Mi piace ricordare che la
nostra amata Umbria gli ha dato i natali.
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